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Coppia e Famiglia

Quando due persone decidono di formare una coppia scelgono di condividere tre dimensioni importanti: emotiva, sessuale e sociale. L’unione dei partner genera però un “terzo” che non corrisponde più all’individualità di ciascuno ma racchiude in sé la rappresentazione condivisa che i partner hanno della loro coppia e su cui si articola il loro senso di appartenenza (Caillè, 2004).

Il legame si fonda su un “patto” in cui vengono veicolate le proprie esigenze esplicite (ad es. generare dei figli) e quelle inconsapevoli (ad es. appagare bisogni personali insoddisfatti o ricreare il proprio ideale di relazione). La vita insieme passa attraverso difficoltà e cambiamenti che possono condurre i partner a ristrutturare il proprio legame.

Talvolta accade che la coppia entri in una fase di “stallo” trovandosi in un contesto di crisi e sofferenza. Può essere che uno dei due partner evidenzi un sintomo, oppure che ci siano alta conflittualità, problemi di comunicazione e difficoltà nella sfera sessuale ed emotiva.

La psicoterapia di coppia è particolarmente indicata per aiutare i partner a riorganizzarsi in un modo diverso: il terapeuta aiuta la coppia a definire degli obiettivi e a mettere in gioco le proprie risorse per raggiungerli allo scopo di ristrutturare il legame.

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Famiglia

La famiglia è il luogo in cui si sviluppano le relazioni maggiormente significative, il sistema di riferimento principale per lo sviluppo emotivo di una persona. Non può però essere considerata come entità a sé stante. Deve sempre essere messa in relazione al contesto di riferimento e considerata in termini trigenerazionali (nonni, genitori e figli) per comprenderne appieno lo sviluppo. Quest’ultimo avviene attraverso un ciclo vitale (Haley, 1973) che dalla formazione della coppia si evolve verso la nascita dei figli, l’adolescenza, lo svincolo dei figli e la vecchiaia.

Lo sviluppo del sistema familiare passa attraverso degli eventi che implicano una riorganizzazione della famiglia stessa al fine di consentire il passaggio alla fase successiva. Alcuni di questi eventi si dicono normativi, poiché sono prevedibili; altri invece si definiscono para-normativi perché non prevedibili in un normale processo di sviluppo (ad es. un incidente o la morte di un figlio).

La riorganizzazione della famiglia può avvenire in maniera disfunzionale e può capitare che gli eventi generino un malessere che rende complicate le interazioni.

Può anche succedere che uno dei componenti della famiglia traduca il malessere producendo un sintomo: in termini sistemico-relazionali questa persona viene chiamata “paziente designato”. Su di lui convergono le attenzioni degli altri membri della famiglia che distolgono lo sguardo dai conflitti e dalle difficoltà relazionali che potrebbero mettere in pericolo la famiglia stessa per occuparsi di lui. In tal senso, il paziente designato cerca, in maniera del tutto inconsapevole, di proteggere il sistema.

La terapia della famiglia punta l’attenzione sull’organizzazione delle relazioni e della comunicazione della famiglia, sulla fase del ciclo vitale che questa attraversa e sulla funzione del sintomo senza trascurare il contesto e la dimensione trigenerazionale. Il terapeuta della famiglia prende in carico l’intero nucleo familiare per supportarne la riorganizzazione.

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